28/09/2006 - Ritirata l'ordinanza 10/2005 ed il sequestro preventivo

Dopo 75 giorni di sospensione dell'ordinanza 10/2005 il Sindaco di Pianezze ha emesso il ritiro definitivo del provvedimento ordinato all'azienda produttrice del polietilene espanso reticolato.

Chi ha vinto?   Chi ha perso?

Da questa vicenda tutta la società ne esce sconfitta, una vicenda che ha dimostrato la fragilità del sistema.
Noi, cittadini residenti confinanti, abbiamo penato per un disagio che è stato definito come un "problema di vicinato".
Siamo uomini e persone che hanno una dignità e diritti garantiti dalla Costituzione che questa società non vuole riconoscere: dopo 4 ordinanze sindacali, verbali di ARPAV e ASL, ed un sequestro preventivo da parte della magistratura che hanno obbligato l'azienda ad adottare una tecnologia per eliminare gli odori,è ragionevole dire che gli odori non erano un "problema molto gonfiato"? Si è trattato di "un problema di vicinato"?

Si è detto che le emissioni non sono inquinanti, ma voglio ricordare che
"Per aversi inquinamento atmosferico non è necessario il pericolo di danno alla salute dell'uomo per la presenza di sostanze inquinanti o tossiche o nocive, ma è sufficiente che l'alterazione dell'atmosfera incida negativamente sui beni naturali o anche semplicemente sull'uso di essi (Cassazione penale sez. III, 11 dicembre 1991. Il D.P.R. 24 maggio 1988 n. 203")
Quindi può costituire molestia anche il semplice arrecare alle persone generalizzata preoccupazione ed allarme circa eventuali danni alla salute da esposizione a emissioni atmosferiche inquinanti (Cass. Sez.I , 7 aprile 1994, n. 6598, Gastaldi).

Inoltre "La salute (bene che trova tutela negli artt. 32 Cost. e 2059 c.c.) va inteso come stato di benessere psicofisico la cui lesione viene determinata da ogni immissione idonea a provocare stress, esasperazione e tensione psicologica anche a rescindere dalla prova dell'esistenza di patologie" (Tribunale di Mantova, Sez. II - Giudice Unico Dott. Mauro Bernardi - Sentenza del giorno 5 novembre 2004)."

In uno Stato come questo che si definisce "democratico", per avere ed ottenere i propri diritti non si dovrebbe fare "la guerra" a nessuno. La guerra o battaglia che sia, si fa solo in un regime non democratico: se qualcuno definisce questa vicenda una battaglia, potrei desumere che non viviamo in uno Stato democratico.
Noi non ci consideriamo vincitori perchè non crediamo di aver fatto alcuna battaglia o guerra: abbiamo reclamato un diritto che è venuto a mancare ed abbiamo chiesto a degli Enti di verificare la legittimità delle nostre segnalazioni.
Lasciamo a chi legge giudicare e decidere se ci sono vincitori e vinti.

In questi anni ci siamo chiesti:
Chi siamo noi per la Comunità? Una azienda con dei dipendenti hanno maggiori diritti dei residenti?
Ma la legge, è uguale per tutti?
Esiste il buon senso? Perchè non si applica il principio della "precauzione"?
C'è il rispetto per il prossimo?
La democrazia è una realtà od una illusione nel nostro paese?
Viviamo veramente in uno Stato democratico?
Il posti di lavoro, l'interesse economico, prevalgono sul diritto alla salute?
Perchè per far valere i propri diritti e per aprire un "dialogo" in uno Stato democratico bisogna incaricare gli Avvocati e pagarli di tasca propria?

Tutte domande che ci hanno fatto capire in che mondo viviamo, con quali maschere e sepolcri imbiancati dobbiamo interagire e confrontarci.
Ricordo che il nome Marghera è stato dato non solo per la molestia generata dagli odori, ma per altri episodi di inquinamento ambientale scoperti successivamente, dove in una roggia era stato versato del solvente e un deposito edile era stato posto sotto sequestro dal NOE, il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri.
Ora che il periodo di osservazione e controllo di ARPAV a ASL è finito, Noi che abitiamo nella Marghera di Pianezze, manterremo alta la vigilanza e l'attenzione, su tutte quelle attività industriali che hanno generato disagi, pronti a documentare e segnalare ogni minima anomalia ambientale, a beneficio di tutta la comunità, anche di tutte le persone che ci hanno contestato firmando dichiarazioni contro le nostre segnalazioni.

Resteremo vigili ed attenti

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